BIOGRAFIA
TORNATO IN ITALIA NEL 1971, LAVORA IN UNA SOCIETÀ DI CONSULENZA ITALIANA DI INGEGNERI E ARCHITETTI E PROGETTA PER L’ARABIA SAUDITA LA CORNICHE PER IL LUNGOMARE DI GEDDAH CON NUMEROSI GIARDINI E IL MEMORIAL GARDEN ABU MAKROUK PER RIYADH IN ONORE DEL RE FAISAL ABDULLAZIZ AL SAUD. RIENTRATO DALL’ARABIA SAUDITA SI TRASFERISCE IN IRAQ DOVE PROGETTA PER IL SUD DEL PAESE AI CONFINI CON L’IRAN, LA STAZIONE FERROVIARIA E RELATIVI ANNESSI DELLA CITTA’ DI SAMAWA DOVE RIMANE FINO AL 1985. TORNATO IN ITALIA PROGETTA LA SISTEMAZIONE PAESAGGISTICA E I CASELLI STRADALI LUNGO L’AUTOSTRADA DEL SOLE NEL TRATTO LIVORNO/PISA. DAL 1993 IN POI SI DEDICA INTERAMENTE ALLA SCULTURA REALIZZANDO OPERE IN LEGNO, MARMO E BRONZO, FACENDO ESPERIENZE IN EUROPA, A LONDRA, EDIMBURGO E NEW YORK, DOVE ESPONE CON SUCCESSO IN ALCUNE NOTE GALLERIE D’ARTE.
IL SUO METODO DI IDEAZIONE È SEMPRE PROGETTUALE NELLA LINEA DI IMPOSTAZIONE ARCHITETTONICA CHE HA SEMPRE DATO ALLA SUA RICERCA.
CIONONOSTANTE NELLE SUE SCULTURE PREVALGONO I VALORI TATTILI DELLA FORMA, NELL’INTENTO DI RITROVARE LA VIBRAZIONE DELLA NATURA VIVENTE, SIA IN UNA FIGURAZIONE TRADIZIONALE CHE NELL’ASTRAZIONE PIÙ PURA.
LA SUA TEMATICA È PERTANTO SEMPRE ASSIDUAMENTE BIOLOGISTICA, LONTANO DAGLI INTELLETTUALISMI DELL’INFORMALE.
PENSIERO D'ARTISTA
E’ ovvia la contraddizione del voler imporre una forma significante senza appunto le forme, dimenticando però che le forme stesse si coagulano come risposta strutturale alla crescita organica; non si dà pertanto struttura senza “Natura”.
Solo infatti in Natura, cioè fuori dalle nostre mentali astrazioni, cresce il portato finale di una storia costruttiva ordinata, e non si dà arte, cioè espressione compiuta, se non “organica”, come giustamente sosteneva F.LL. Wright.
Sul piano espressivo la mia indagine sul linguaggio delle forme naturali nasce dall’esaurimento dell’interesse per i linguaggi figurativi ormai formalizzati sia della tradizione classica che della accademia moderna.
Mi piace spesso ricordare come la ingenua affermazione della critica antica e degli stessi artisti, fino almeno a Medardo Rosso, secondo cui l’arte sia imitazione della Natura, così tanto irrisa da tutta la saggistica dell’idealismo, Croce compreso, figlia dell’ossessione individualistica di matrice romantica, valga la pena di essere rivisitata oggi in chiave più evoluta come lettura delle strutture naturali.
Il mio ritorno alla mimesi naturale va inteso dunque non come banale riproduzione, copia, ma come il rifarsi alla radice storica della formazione delle forme biologiche, così come si plasmano sotto le due componenti primigenie della vita: il caso e la necessità. Le metafore naturali danno spunto alla mia ricerca spaziale e costruttiva che delinea una ideale architettura surreale la quale, rifiutando le astrattezze tradizionali dei solidi stereometrici, indaga ossessivamente le potenzialità delle topologie biologiche alla riscoperta di una perduta integrazione plastico- architettonica della forma, memore dell’arte del catalano Gaudì e dei muri viventi del tedesco Hans Bellmer.
Da scultore non sono comunque mai dimentico del mio essere soprattutto architetto e questo è evidente nel mio metodo di ideazione che è tutto progettuale.
Infatti disegno tutte le parti della forma plastica ideata, prima in un intreccio di piante e sezioni di impostazione e quindi in un vero e proprio progetto esecutivo per curve di livello, per lo più orizzontali.
La scultura finale risulta dai conci, mattoni, che seguono modellandosi, le curve di progetto. Altro carattere squisitamente architettonico, sono gli spazi interni che quasi tutti i pezzi hanno, la cui complessità non sarebbe spesso ottenibile con il monoblocco.
Questa contaminazione della visione plastica tradizionale a tutto tondo con una ricerca architettonica di spazi negativi interni, è il valore preminente della mia ricerca. L’esecuzione, sempre da me stesso curata, aggiunge poi al pezzo tutte quelle vibrazioni che solo la manualità può dare.
Nelle strutture da me proposte si ritroveranno dunque le analisi di tutti i parametri che governano i corpi delle varietà biologiche: l’alto e il basso, differenziati dalla gravità; il dentro e il fuori quale rapporto contenente-contenuto, come tra cellula e nucleo, calice e stami nel fiore, utero e uovo ed infine le simmetrie, le specularità, gli avvitamenti della materia animata.